La stagione delle nomine by Pier Luigi Celli

autore:Pier Luigi Celli [Celli, Pier Luigi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Chiarelettere
pubblicato: 2018-09-14T22:00:00+00:00

30

Sua eminenza il cardinal Della Valle stava prendendo il tè delle cinque.

Era comodamente seduto in poltrona nello studio privato del suo appartamento, collocato nel grande palazzo accanto al colonnato di San Pietro, quando suor Vincenza si affacciò alla porta con la faccia di chi porta notizie fastidiose.

«Cosa succede, sorella, le hanno bruciato il brasato per la cena di stasera?»

Sua eminenza sfoderava uno di quei suoi sorrisi ironici che lo avevano reso famoso in tutti i più esclusivi circoli della capitale, quelli, per intenderci, che facevano a gara per accaparrarselo nelle serate riservate in cui si discuteva tra pochi eletti del destino del paese.

Quando reagiva così si poteva presumere che qualunque notizia lo avrebbe interessato moderatamente, ragion per cui i più avvertiti sapevano benissimo che non sarebbe stato il caso di continuare a importunare.

Ma suor Vincenza, in quella sera incipiente segnata dal maltempo, doveva avere le sue buone ragioni per non arrendersi all’evidenza.

«Mi vorrà scusare, eminenza, ma ci sarebbe all’ingresso il dottor Paolantoni… se mi ricordo bene una sua buona conoscenza, che dice di avere urgenza di parlarle. Ha l’aria di uno che abbia incontrato il lupo mannaro. Se posso…»

Sua eminenza la interruppe subito.

«Abbiamo tutti qualche incubo da dimenticare, suor Vincenza; soffrirà certamente anche lui l’inclemenza di questa interminabile stagione di transito… reumatismi, dolori intestinali… lei ha presente, no?»

La suora non sembrava voler demordere.

«Io so solo che non mi è mai piaciuto quel signore, troppo arrogante e poi… be’, quella cadenza così volgare… Non so perché sua eminenza gli conceda ancora tanto credito.»

«Perché, perché… lei sorella è proprio un bel tipo, sa? Come se io, nella mia posizione, potessi permettermi di scegliere chi vedere e chi no, dopo che per anni li ho visti tutti, come lei ricorda benissimo. D’altra parte, come pensa che avremmo potuto crescere di importanza fino a questo punto – badi bene, anche lei con me – se avessimo selezionato in partenza, senza sapere chi poteva venirci utile e chi no?»

Il cardinale, tra un sorso e l’altro del suo tè, sembrava deciso a impartire una lezione di vita alla collaboratrice, che pure lo seguiva da tempo immemorabile.

«Per cui, cara suor Vincenza, ora lei fa buon viso e mi introduce il Paolantoni. Pensi, se la può sollevare, che tra le missioni onerose del nostro ruolo c’è ancora il recupero delle anime, specie quelle che sembrano a noi più lontane. Dovrebbe sentirsi soddisfatta che io mi occupi ancora di anime alla mia età. Non crede?»

La suora si ritirò borbottando; conosceva troppo bene il suo cardinale per immaginare di poterne moderare la voglia di relazioni sociali in tarda età. Che poi queste, di tanto in tanto, gli avessero procurato qualche grattacapo non era argomento da sollevare se voleva mantenere il privilegio di quella posizione. Meglio far finta di nulla, anche questa volta, e accompagnare quel personaggio, così poco frequentabile nella sua valutazione, al cospetto dell’illustre porporato.

Il quale, sollevatosi dalla poltrona con qualche sforzo, salutò con un sorriso neutro e un certo distacco l’ospite che aveva fatto il suo ingresso nella

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